L'esorcismo di Emily Rose
di Giuseppe
Emmolo Bel
film. Dimenticatevi dell'esorcista degli anni settanta.
Qui non si vomita. Blasfemìa e sconcezze non
ce ne sono. E' tutto realistico. Tant'è che
si ispira a fatti realmente accaduti. Eureka! presentano
perfino un prete che ha fede. Non recita da Dio...
però, ha fede.
Una giovane studentessa di 19 anni muore di una morte
innaturale (possessione diabolica) e viene incriminato
per omicidio colposo il parroco, amico di famiglia
che non l'avrebbe fatta ricoverare per farle un esorcismo.
L'avvocato difensore - la bella ed espressiva laura
Linney - si persuade della innocenza del prete ma
persiste nel suo agnosticismo. Ed è proprio
questa posizione che è più umana di
chi nega, a permetterle di confutare la false argomentazioni
dell'Accusa, un avvocato di fede metodista. Sì,
perché tutto si svolge in un'aula di Tribunale.
Il Tribunale che si improvvisa forum filosofico per
un dibattito su scienza e fede, in realtà è
metafora della Legge che è al di sopra delle
parti e che nella fattispecie non riesce a dimostrare
i fatti oltre ogni ragionevole dubbio. Il film è
serio.
La
Chiesa non ne vien fuori come la solita istituzione
oscurantista pacchiana e clericale. Attendibile poi
è la storia che si racconta, attendibile è
la ricostruzione storica del cerimoniale romano con
cui si fanno gli esorcismi.
Che suggestione quel ego sum qui intus abitat. "Dimmi
il tuo nome!" se lo dice il demonio (in realtà
son in 6) potrà esser scacciato : "In
nome di Cristo ti ordino di lasciare questa creatura
di Dio" . L'uomo ordina al diavolo di andarsene?
Sì, l'uomo può scacciarlo. C'è
nei Vangeli .
Il film avrebbe potuto esaltare questa possibilità
che è nell'uomo: sconfiggere l'anticristo.
Lo può perché chi obbedisce alla Chiesa
dispone di una forza che viene dall'alto. Nel
film non c’è traccia di esoterismo, né
di sette sataniche. C’è poi l'arringa
finale che è il pezzo forte del film. Istruttivo
quando l'Accusa per muovere a pietà la corte
dice la trita e ritrita fesseria: "Io sono un
uomo di fede ma credo nei fatti". Non l'avesse
detto.
La Difesa: "Ma quale fatti?" e con un sillogismo
da manuale dimostra che la morte di Rose non esclude
alcuna possibilità: " è stata l'epilessia?
la psicosi? il medicinale che ha impedito la riuscita
dell'esorcismo?..." Se tutto è possibile
e niente di ciò che è acclarabile lo
è oltre ogni ragionevole dubbio, qual è
la prova su cui basare una sentenza ? Dove sono i
fatti quando sussistono solo possibilità, alias
pure congetture?
Diavolo (sic) di una agnostica! Si esce dalla sala
convinti che Lucifero è, perché opera.
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