The Island
di Giuseppe
Emmolo Catartico
a dir poco, per chi ha dovuto sorbirsi le bugie dei
referendari sulla L. 40. Da consigliare alla
band pesudofilantropica dei vari Veronesi, Montalcini,
Dulbecco e Ferilli… Il film fa vedere che razza
di businnes vi è dietro l’ideologia della
doppia morale: spappolo embrioni
per far vivere bambini leucemici. Non c’è
ideologia che non sia copertura di un gigantesco giro
d’affari. Di più, c’é di
più in questo film.
Due
agnati cioè cloni con memoria incorporata fuggono
dal mondo incontaminato, alla ricerca del proprio
"doppio", o padrone , nel mondo reale, per
scoprire- poi- di essere destinati a "pezzi di
ricambio". Una roba alla Blade Ranner. Il film
che dura 127 minuti, è una produzione Usa.
Certo che sì, la sceneggiatura si sarebbe dovuta
curare di più con dialoghi più fitti
e tematiche più argomentate; troppe le scopiazzature
di altri film, poi c’è la solita Scarlett,
bellezza conturbante e divina … infine troppi
gli inseguimenti all’americana e troppo computer
con video giochi.
E
tuttavia per il contesto nichilistico e mistificatorio
in cui ci troviamo ancora, dopo il referendum sulla
L. 40, The island rappresenta una
boccata di verità, dolce e sublime. Bellissima
la scena dell’agnate che chiede per capire il
mondo umano «Chi è Dio? » e si
sente rispondere «Beh, sai quando tu hai un
desiderio, fortissimo desiderio? », «Sì,
sì…», «Ecco Dio è
colui che ti ignora».
La risposta è meno banale di quanto sembrerebbe
perché nel contesto generale del film si viene
a stabilire come criterio di verità il rapporto
col reale in quanto fatta da un altro. E se l’uomo
prova a sostituirsi a questo altro, nascerebbe la
peggiore delle tirannie: quella di chi domina sugli
uomini governando con la bioingegneria – il
bisogno di salvezza di cui essi sono fatti e che si
fa acuto nel momento della malattia, della morte e
della degenerazione organica.
Quando
nella colonia si viene a sapere che due agnati sono
riusciti ad eludere la sorveglianza delle guardie
scappando, il mondo non contaminato scricchiola. E
ciò che lo minaccia propriamente è il
principio elementare che una verità esiste
oltre loro, ed è il mondo reale, il vecchio
imperfetto vituperato ma liberatorio mondo reale!
Anche il Desiderio viene ad assumere i connotati
di costitutivo autentico della natura umana. Il desiderio
particolare appare in rapporto con un reale che si
svela all’uomo in progress. Il desiderio, l’appeal
che oltre ogni ambiguità freudiana fa crescere
l’uomo , perché gli fa conoscere il reale
sempre … più in là!
Infine
ci sono le parole del capo della security, un negro
del Burkina Faso, che vede nella manipolazione genetica
il vecchio e folle potere che già nel passato
aveva asservito i suoi antenati, rendendoli schiavi.
Si accorge che gli embrioni umani, usati come pezzi
di ricambio, sono i nuovi negri .
E
rimprovera il direttore del programma di fare i soldi
sulla pelle dei cloni e dei ricchi, che pagando cifra
astronomiche commissionavano organi di ricambio( fegato
rene cuore…). Sembrava di sentire Veronesi :
«No, no, non solo businnes. Di più, qui
c’è di più. Io do la vita ai bambini
malati e leucemici…io do la speranza! ».
«Tu e Dio soli!».
Sublime demistificazione dell’utopia di tempi
futuri. Un film contro la ferocia dell’umanitarismo!!!
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