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Le cellule staminali embrionali
ed adulte
tratto da Renato Dulbecco,
Scienza e società oggi. La tentazione della paura,
Bompiani, 2004, pagine 109, 110, 111.
«... In ogni caso, come capite, la questione
fondamentale è sempre la seguente: come ottenere queste cellule
staminali? È infatti evidente che se dobbiamo curare l'uomo
non possiamo prendere queste cellule staminali dal topo. Necessariamente
dobbiamo prendere delle cellule umane. Ma come ottenerle?
Dagli embrioni? Ma questo è assolutamente impossibile, perché
esistono ragioni etiche molto serie per non farlo.
Per la verità, si è pensato di aver
trovato la soluzione a questo dilemma, utilizzando colture di cellule
staminali derivate da embrioni vivi congelati, cioè embrioni
in eccesso derivanti da fecondazioni in vitro e non utilizzati.
Gli Stati Uniti hanno espressamente autorizzato l'uso di queste
colture e così attualmente sessantaquattro di queste colture
sono state legalmente sfruttate, anche se questo procedimento,
sul piano etico, non risulta del tutto corretto, perché per
ottenere le cellule questi embrioni sono stati soppressi.
Più recentemente si è però
compiuta una scoperta assolutamente impressionante. Si
è infatti scoperto che le cellule staminali non sono presenti
solo nell'embrione precoce, ma si trovano in tutti gli organi del
nostro corpo. Un tempo questa affermazione sarebbe apparsa assurda
e veramente impossibile. Si riteneva infatti che in un determinato
organo pensiamo, per esempio, al cervello -le cellule fossero arrivate
a un determinato stadio finale, rispetto al quale non era previsto
alcun altro sviluppo. Si sapeva che queste cellule sviluppate morivano,
ma non venivano più rimpiazzate. Si è scoperto, invece,
che anche il cervello possiede delle cellule staminati e quindi
che certe sue parti possono essere ricostruite.
Questo rilievo vale per quasi tutti gli organi che
presentano tutti, dunque, delle cellule staminali. Le cellule staminali
si possono pertanto utilizzare per riparare lesioni nell'organo
stesso dal quale si estraggono. Questa costituisce senza dubbio
una possibilità del più alto interesse che, tuttavia,
presenta anche un limite evidente, perché connessa con un
determinato organo. Successivamente ci si è però resi
conto che le cellule staminali di un determinato organo possono
anche servire per rimpiazzare le cellule di un altro organo, completamente
diverso. Di conseguenza queste cellule staminali divengono una realtà
estremamente importante e primaria.
Da questo punto di vista attualmente le cellule più
promettenti sembrano essere quelle del midollo osseo. Il midollo
osseo possiede una miriade di cellule che producono le cellule del
sangue, del sistema linfatico ecc., ma possiede anche delle cellule
staminali che possono dirigersi in tutte queste differenti direzioni.
Se queste cellule staminali del midollo osseo sono prese e messe
in coltura, in determinate condizioni possono dar luogo a qualunque
cellula dell'organismo. Esiste inoltre un altro vantaggio non trascurabile:
queste cellule staminali non devono essere necessariamente prese
dal midollo osseo ma, durante un normale parto, possono essere prelevate
dal cordone ombelicale. Infatti dal cordone ombelicale fuoriesce
sempre un po' di sangue che è appunto ricco di cellule staminali
del midollo osseo. Attualmente queste cellule vengono già
usate, con ottimo profitto, per la cura di determinate malattie
genetiche del midollo spinale e si è visto che sono veramente
curative ed efficaci. Ma il fatto che queste cellule staminali del
midollo osseo possano indirizzarsi in molteplici direzioni costituisce
una possibilità del massimo interesse che modifica, in modo
davvero sensibile, le nostre possibilità future di azione.
Possiamo allora affermare che con l'utilizzazione
delle cellule staminali i conflitti tra scienza e società
verranno finalmente eliminati? A mio parere la risposta è
indubbia ed è positiva: questa scoperta ci permette
di superare un ostacolo molto grave, soprattutto sul piano etico.
Il conflitto tra scienza e società non poteva che
essere molto forte quando si pensava, come abbiamo visto, di dover
utilizzare cellule staminali ricavate direttamente dagli embrioni
umani vivi che dovevano essere soppressi. Ora, invece,
questo conflitto non ha più ragion d'essere e, pertanto,
non dovrebbe più insorgere tranne forse che in qualche caso
del tutto particolare e, forse, solo con determinati credi religiosi
poiché secondo il metodo che ho descritto, tramite il sangue
del cordone ombelicale, le cellule staminali vengono ricavate direttamente
dal midollo osseo. Esiste inoltre un altro notevole vantaggio
che non va trascurato. Quando si adoperano delle cellule
staminali di un individuo adulto occorre ricordare che queste cellule
risultano essere identiche, dal punto di vista immunologico, alle
cellule della persona che le dona. In questo caso, dunque, sembrerebbe
proprio risolto anche il grave problema del rigetto.
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