Ricetta e torta
martedì 25 febbraio 2003 19.23
G. B.
Ti ringrazio della risposta ragionata. Il mio citare
il tuo esempio
dell'embrione-vecchio non era per dire che tu la pensi così
ma perchè mi
sembrava di aver capito che tu avvesi compreso le opinioni dei
cattolici sul no
all'aborto o all'uso dell'embrione. Rispondevo a uno spartano
modo di
considerare l'obiezione del cattolico all'aborto vista come un
gratuito e
superficiale "rompere pesantemente le balle". C'è
una ragione ideale che il
tuo esempio mette in luce. Che poi tu lo condivida o meno è
altro discorso.
Massimo:
La dottrina cattolica dice no all'aborto per difendere una vita
umana inerme, non per misoginia. Il punto è allora se l'embrione,
ma anche il feto, perchè per te non è vita umana neanche
a due mesi, sia da considerare vita umana, o addirittura persona
umana.
> ...E tu non vuoi capire (ma non ci provo neanche
a chiederti di farlo...)
che questo riconoscimento che voi date al feto è del tutto
arbitrario e
> indimostrato. Da un certo punto in poi, sfumato come tutte
le cose della
> vita, il feto prende sembianze e caratteristiche che possono
essere solo
> umane, ma prima di questa fase di sviluppo embrionale la
cosa che sta
> nell'utero potrebbe essere il feto di qualunque animale,
se non per il suo
> DNA, assolutamente umano. Il DNA però non è
che un libro di istruzioni per il montaggio di un essere vivente
e il confonderlo con l'essere formato
> non mi pare molto sensato. Sarebbe come confondere una torta
con la sua ricetta: [....]
> La ricetta non è la torta così come il DNA
non è il bambino.
L'embrione è un sistema riconoscibile. Il
DNA è un modo per distinguere quel
sistema da altri analoghi.
Il DNA umano inoltre, oltre che permettere di riconoscere l'embrione
umano
da altri embrioni (ma forse già la sua morfologia può
aiutare), permette di
individuare quel preciso embrione da altri simili, della stessa
specie. Il
DNA lo individua: l'embrione è un individuo della specie
uomo. Non voglio
dire cha ha il nasino e le gote rosse. Vedo anch'io la differenza.
Qui si
sta discutendo se quella cosa come la chiami è dei nostri.
Biologicamete lo
è. Non è un girino o una medusa. E' della specie umana.
Se il DNA è la ricetta, l'embrione è
la Torta. Il sistema più complesso
dell'universo conosciuto. Un sistema che si autoriproduce gradualmente
e
senza salti di qualità. Una torta che si autofà. Sarebbe
un errore ridurne
la "stupenda" complessità solo per venature ideologiche.
Oggettivamente è un
prodigio irriproducibile. Un potente software noi lo paghiamo salatissimo.
L'embrione è un sistema "open source" di ben più
grande complessità e lo
guardiamo con il broncio? Solo per questo sarebbe apprezzabile.
Dici, "da un certo punto in poi, sfumato come
è la vita..." Questo punto va
individuato. In tempo di manipolazione non è giustificabile
l'indifferenza
nella individuazione di quel punto. Se per te non è umano
dall'inizio
dovresti dire da quando lo è, altrimenti chi manipola potrebbe
agire fuori
da ogni controllo sociale.
Ma c'è qualcosa di ancora più profondo.
Chi rifiuta di riconoscere
nell'embrione umano un essere appartenente alla nostra specie si
attarda su
una posizione arretrata oltre che scientificamente non fondata.
Mostra di
vivere ancora in una cultura metafisica, seppure secolarizzata.
Conserva la
traccia di una civiltà umanistica, della tradizione. Pensare
che dove ci sia
uomo, essere umano, individuo umano, lo si debba tutelare con "diritti
umani
universali" che ne riflettono la "dignità",
è vivere di "superstizione".
Significa avere ancora in sè "un'idea superstite"
di una natura
teleologicamente fondata. Ma da chi fondata? Si teme che riconoscere
l'embrione come appartenente alla specie uomo porti necesariamente
a doverlo
tutelare perchè non si è ancora liberi da superstiti
tracce fandazioniste e
metafisiche.
La vera questione oggi non è se l'embrione
sia della specie uomo (posizione
che mosra la dipendenza da una cultura della "mistica dell'uomo"),
ma se pur
essendo della specie uomo lo si debba riconoscere come persona,
come
portatore dei diritti dei "grandi". Non dico dei nati,
perchè questa
riflessione porta anche ad escludere dalla mistica dell'humanitas
altri
individui stavolta indiscutibilmente umani. Penso ai pazzi, ai pluri
handicappati, a quelli in coma...
La distinzione di Singer tra "Human non person"
(embrione, pazzi...) e "Non
human person" (gorilla, AI) è quella davanti a noi.
Qua invece siamo ancora
a lottare per riconoscere se l'embrione di un individuo umano sia
della
specie uomo. Ci vorrebbe più coraggio per un ateo. Si è
ancora troppo
impigliati nella rete metafisico-ellenistico-cristiana. Quando parli
dei
diritti non universali sei sulla buona strada ma poi hai rigurgiti
di
tradizionaliemo perchè quei diritti li ritiri fuori come
se fossero
universali quando in loro nome ti metti ad accusare chi trasgredisce
quei
comenadi, in primis la chiesa del passato. Se non ci sono diritti
universali
non ci sono reclami.
Ciao Massimo |