ZIO
DONGA
E
LO "STRATTEN WUREN"
Riflessioni
a difesa della ragione
|
Gli uomini
del 2001 non sono più peccatori
di quelli di altri tempi.
Se hanno abbandonato la fede,
non è perché usano la ragione;
ma proprio perché hanno perso la ragione,
non hanno più la fede
G.Biffi
S.AGATA BOLOGNESE 2001
STRATTEN WUREN?
I nostri figli non sono nostri, ma figli del loro tempo
.
E' una affermazione drammatica che già faceva andare
in tilt quel freddo calcolatore che era MAO TSE TUNG, ai
tempi della famosa Rivoluzione Culturale del 1968.
Anch'io con la saggezza, almeno presunta tale, che spesso
si riduce nel ripetere a pappardella frasi o detti usati
nel passato, ho sempre ritenuto vero l'adagio latino: TALIS
PATER TALIS FILIUS. In parole povere, a dare la giusta dritta
ai figli, sono i genitori. Per cui se uno ha dei buoni genitori,
state tranquilli cresce bene. Là dove invece non
c'è la famiglia
ahimè non c'è
nulla da fare!
Questo criterio è stato smentito non tanto da alcune
eccezioni, che confermano la regola, ma da frequenti delusioni,
provenienti proprio da quelle radici familiari che sembravano
inattaccabili.
Oggi sembra che il "TALIS PATER, TALIS FILIUS"
abbia ceduto il posto ad un'altra massima: chi trova un
amico trova un tesoro
Dio li fa e li accompagna
oppure l'amicizia trova uguali o fa uguali
Il vero luogo educativo è il gruppo degli amici:
sono essi a condizionare i pensieri, le scelte, le iniziative.
Sono loro a dare sicurezza (mal comune mezzo gaudio!) quando
vado a scuola; quando vado a sciare; quando vado al campo,
a giocare. Le imprese in solitaria sono ritenute "sport
estremo".
Dal punto di vista pastorale le conseguenze
sono enormi, perché l'asse portante della formazione
si deve spostare dalla famiglia ai gruppi o alle associazioni.
Al gruppo bisogna anzitutto appartenere, cioè costruire
amicizie. Poi si tratta di aderire, dove sono determinanti
non la decisione della ragione e della volontà, ma
quella del cuore. Dopo di che il gruppo diventa il luogo
in cui mi riconosco e al quale do retta. In esso esistono
le gerarchie. La guida, il capo, il prete, il vescovo, il
papa, non valgono per il messaggio che trasmettono, ma nella
misura in cui generano consensi, emozioni, favori, stati
emotivi belli, diversi e frequenti. Il gruppo è tanto
più appagante quanto più ti prende e ti conduce
a conclusioni rapide ed esaltanti.
Spesso un gruppo si dissolve quando le persone carismatiche
vanno ad abitare via o fanno scelte definitive (matrimonio
)
o non se la sentono più di tirare la carretta.
Una frase che è la carta di identità del gruppo
è questa: "quelli con cui esco
".
Esco dove? A fare che cosa? Quando?
Alla panchina, in pizzeria; in discoteca
Per questi
obiettivi si instaurano accese discussioni e litigate in
famiglia per strappare un orario decente (mezzanotte?
.)
per il rientro a casa, o compromessi e contratti a cui i
genitori, spesso nolenti, cedono.
Viene da chiedersi se in questi "gruppi" nascono
anche ideali.
Ma scherziamo: ideali? Chi se ne frega: studio tutta la
settimana!
Discorsi seri: o che barba, che noia
!
Che cosa è che conta? Avere con sé soldi,
il motorino o l'auto, e alcuni elettrodomestici indispensabili;
un look alla moda; una bella presenza e non rompere più
di tanto.
Una simile impostazione di vita, che riflette e contiene
gran parte della fragilità e dell'insicurezza dei
ragazzi è dettata e governata da un "occhio
implacabile e micidiale" che non lascia nulla al caso,
nonostante sprizzi sapori di libertà e progresso.
Chi è costui?
TALIS FRATER, MAGNUS FRATER,
TALIS PUER, RINCOPUER
1. MAMMA VOGLIO UN FRATELLINO
.
Per l'amor di Dio! Non sognartelo nemmeno
Ne ho già abbastanza di voi due, senza che ce ne
sia un altro. Non stressare neppure tuo padre
Non
credere: ci faceva la voglia
Onestamente come si fa a mettere al mondo un altro figlio,
con quello che costa la vita? Io ci tengo al mio lavoro
e oggi non si può più non lavorare in due..
Non ci sono servizi sociali adeguati
e poi che mondaccio!
Se ne sentono di tutti i colori: guerre, violenze, sfruttamenti
Non mancano anche difficoltà oggettive: noi "abbiamo
già dato" : avanti, passi lunghi e ben distesi!
E' vero caro: ti vedo un po' irrequieto: Non ti va mai bene
nulla. Stai buono solo quando sei davanti alla TELEVISIONE
Eureka! Ho trovato e ho deciso! Non c'è
bisogno di ingegneria genetica, inseminazioni artificiali,
interventi particolari e pericolosi..
Hai bisogno di compagnia: eccolo qua il tuo fratellino,
o fratellone.
Bello/a impossibile
all'ultima moda
satellitare
e digitale
Ha un viso che appare circonfuso di nitidissimo splendore
da 100 megahertz; definizione HiFi
Ha una ampiezza e sonorità da pelle d'oca: effetti
dolby sound round.
Possiede una visuale panoramica da includere l'intero genere
umano e una rapidità impressionante di collegamenti.
E' veramente quello che ci voleva:
il tutto a 987 Euro (iva esclusa)
ECCOLO IL TUO FRATELLINO!
Non essere scettico. Ti accorgerai che è
solo una macchina; alta tecnologia: che non si sostituirà
mai alla tua testa.
Prova a stare al gioco e ti accorgerai che non sto facendo
del moralismo.
D'accordo.
A quest'essere altamente tecnologico voglio dare un nome.
Lo voglio chiamare GIORGIU
sì
sì
come quel tale della filastrocca: GIORGIU già.
giaruggiagiugiàggiara.
Me lo ricordo meglio se è associato ad un bans (del
resto non faccio altro che accondiscendere alla sua anima:
cioè la pubblicità, fatta di slogans, di immagini,
di musichette accattivanti e facilmente memorizzabili. Se
ogni giorno non ne mangia un bel top, per espellerle subito
all'istante è la sua morte.)
Ebbene un bel giorno (Natale?) GIORGIU è
entrato nella nostra casa; disceso dal cielo e accovacciato
sotto l'albero, ben impacchettato. Lo abbiamo liberato da
quegli odiosi, ma necessari legami e lo abbiamo collocato
(dove?) nella "mangiatoia". Sì sì
non mi sono sbagliato
dove mangiamo, cioè in
sala. Il suo posto era da lungo atteso; senza di lui la
cornice di quell'ambiente sembrava incompiuta: un rettangolo
bianco nella parete. Ora quel buco è tappato; la
statua ben collocata e rigida pronta
a dettare ordini!
Nel complesso sta veramente bene: ci voleva
Voglio parlarvi un po' di lui.
In casa ci siamo affezionati subito a lui, perché
è vivace e sempre nuovo nelle sue proposte e, se
ogni tanto "riscalda la stessa ministra", ottiene
lo stesso risultato dei fagioli, che sono più buoni
scaldati che fatti la prima volta.
Noi ragazzi non ci accontentiamo di stare con lui in sala.
Quello è il suo sito ufficiale. La vita di tutti
i giorni, nella quale si intessono i veri rapporti di amicizia
e fraternità, si svolge in luoghi molto semplici.
Anche con la mamma e papà, quando vogliamo parlare,
spesso ci troviamo tutti nel lettone
o in cucina
a volte anche su per le scale
E sono quelli gli ambienti
nei quali vengono fuori le cose più belle.
E allora
volete limitare la presenza di GIORGIU solo
in un luogo? Noi, tutti d'accordo, gli abbiamo fatto conoscere,
tutta la nostra casa.
Lo vogliamo in cucina. In camera da letto e dove studiamo;
anche da papà e mamma; la nonna ha perfino chiesto
che ci ricordassimo dello sgabuzzino dove lavora da magliaia.
La nostra casa è stata ristrutturata da poco e abbiamo
due bagni. GIORGIU deve adattarsi anche ai nostri servizi.
Insomma, gli abbiamo fatto "prendere possesso"
della casa. E' ora, uno della famiglia; non un estraneo.
Sta con noi e vogliamo che ci rimanga.
La nostra vita in casa non ci porta a stare spesso insieme.
Papà aveva detto che almeno per la cena ci fossimo
tutti
Il primo a trasgredire è proprio lui.
Il suo lavoro lo fa rincasare a orari strani, poi ha le
riunioni di condominio; la polisportiva; dà anche
una mano in parrocchia.
E lamentarsi, se no, è peggio: tira fuori una di
quelle prediche che non lo si regge più
Il nostro "fratellino", l'ultimo
arrivato, è veramente stato accolto con amore da
tutti. Egli ha una parola per tutti e in tutti i momenti.
A papà, egli apre una finestra sul mondo, dando in
tempo reale le notizie che contano, cioè la borsa
(è il suo lavoro). E quando è stanco si rilassa
con un film di cow boy. Alla mamma stanno a cuore le previsioni
del tempo e non sa resistere alle puntate del quiz show.
Mia sorella va pazza per MTV perché è aggiornata
sui video e sulle storie dei vari gruppi. Io non disdegno
le partite di calcio, di basket, di tennis, di pallavolo
e la formula Uno
salvo poi, se mi rimane tempo, Dawson's
Creek. Alla nonna l'altro giorno è venuta una rabbia
dell'altro mondo perché è stata costretta
a rimanere al telefono con sua sorella (si sentono tutti
i giorni) che non la finiva più di raccontare i suoi
ultimi mali, e così si è persa la 1672 puntata
di Sentieri.
E' proprio una buona cosa che il nostro "fratellino"
stia con tutti, senza che ce lo litighiamo
così
ognuno può godere della sua straordinaria affabilità
e interesse.
Certo, quando mangiamo, più di una volta è
successo che bisognava tacere perché parlava Lui
.
Ma in altre occasioni Lui ci ha salvato da un terzo grado
imbarazzante sui risultati scolastici
Se però rifletto un po', alla lunga,
"questo mio fratello" non lo reggo
Solo quando vado in vacanza con il prete, e lì non
c'è GIORGIU, sto veramente bene, perché con
gli altri amici giochiamo e ci divertiamo a stare insieme.
Neppure mi ricordo che sia al mondo. Mia sorella invece
si fa registrare dalla nonna tutte le puntate che perde
quando è via.
Ma quando ritorno alla normalità, dopo il campo,
subito corro e recupero quanto ho perso nel frattempo.
A volte mi chiedo: chi comanda in casa?
Da quando è arrivato Lui, è il più
importante. E' vero: bisogna riconoscergli i suoi meriti:
se non ci fosse lui saremmo fuori del mondo; non riusciremmo
ad intenderci con nessuno; non saremmo in grado di provvedere
a nulla; ci tiene svegli e allegri, quando invece tristezza
o solitudine incombono; ci svuota la testa da tutte quelle
preoccupazioni che ci affliggono.
E' in grado di pianificare la nostra esistenza. Ai suoi
appuntamenti non manchiamo e guai chi contesta. Tuttavia
ti voglio bene.
Sai che mi sembri di più di un fratello, o una sorella;
magari un padre o una madre
Ma cosa sto dicendo? Queste cose le aveva dette un altro:
e le aveva dette riferendosi alla sua parola:
chi ascolta la mia parola e la mette in pratica è
per me fratello, sorella, e padre e madre
Allora chi ha ragione?
Ti sei forse appropriato, caro GIORGIU, di qualcosa che
non ti appartiene?
Stai attento che non va bene rubare!
Ma poi perché lo hai fatto?
A fin di bene?
Perché ci vuoi bene?
2. LA VOCE
Siccome sono un tipo un po' strano, ho cominciato
ad essere critico con GIORGIU. Non mi sembra che generi
unità in famiglia, ma divisione. Infatti non mi va
più bene stare con GIORGIU e non potere sdraiarmi
sul divano, perché è occupato da papà
che sta guardando la Virtus, mentre io volevo vedere la
corazzata Potionchin.
L'altro giorno a scuola è successo che il professore
non ha voluto fare lezione perché c'era Tomba impegnato
nello Slalom di Madonna di Campiglio. Alcuni amici mi hanno
detto ben peggio: al Pronto Soccorso dell'Ospedale hanno
ritardato alcune visite, perché anche lì il
personale doveva vedere Tomba.
In parrocchia il prete ha spostato la processione del Corpus
Domini, perché c'era l'Italia che giocava gli Europei.
Quest'anno addirittura il giorno di Pasqua ha corso la formula
Uno a Imola
E anche a me piace lo sport: ma non al punto da far passare
in secondo piano la sofferenza delle persone o i valori
religiosi.
E allora caro GIORGIU non mi vai più
bene.
Però sto al tuo gioco e voglio darti
ancora delle chances. Ti voglio guardare da vicino. Dal
tuo sguardo luminoso e divino fuoriescono tonnellate di
immagini. Mi sono accorto, proprio guardando lo sport, di
essere come chiamato: Dai, vieni e seguimi!
Così non solo l'immagine dei campioni mi si imprime
nella fantasia. Ma mi esorta a fare anch'io quelle cose.
La realtà mi fa volare basso. D'accordo: non tutti
possono essere dei campioni, ma vestire come loro, muoversi,
ridere, ecc.. questo è alla portata di tutti.
Nascono in me delle esigenze: "vorrei avere quei pantaloni;
portare quegli occhiali, avere quella sciarpa
"
Se vedo mia sorella dico che è cretina. Ha incominciato
a tingersi i capelli, truccarsi, a pretendere abiti firmati
e soprattutto alternare il suo tempo fra lo stare insieme
a GIORGIU e posare davanti allo specchio (senza contare
le telefonate con quelle stupide sue amiche, che sono più
sceme di lei
)
Stai attento GIORGIU!
Lui è furbo e mi coglie impreparato.
Mi fa vedere la miseria del mondo, la fame, la guerra, i
delitti compiuti contro l'infanzia. Sono preso da santo
zelo. Non posso resistere dinanzi a quello scempio. Bisogna
far qualcosa. Non si può accettare un Dio che sta
a guardare. La vera religione è risolvere i problemi
dell'umanità. Finché c'è un uomo che
ha fame, occorre darci dentro.
Ecco subito la soluzione.
Nascono "le partite del cuore", o "i concerti
spettacolari" con cui si possono raggranellare fondi
per costruire ospedali, scuole e macchinari. Così
sono in due a dare spettacolo: il povero e il divo della
TV: il fine giustifica i mezzi.
La più suadente delle proposte è
quella del potere. La vera leva che può determinare
il destino delle genti. Col potere in mano c'è il
progresso e la salute universale: ma cosa vuoi in cambio:
forse devo prostrarmi e adorare?
Non si assomigliano queste cose alle suggestioni
diaboliche a Gesù di Nazareth? E' indubbio che, via
etere, il satana ha dei mezzi molto potenti. Il tutto si
conclude con una bella tavolata dove si è felici
e contenti, dimentichi di avere fatto spettacolo a spese
dei più poveri.
3. THE "NICE" AND THE "EASY"
Mi è capitato di chiedere a qualcuno
degli amici extracomunitari perché, con tanti sacrifici,
hanno lasciato il loro paese, i parenti, rischiando magari
la morte, per venire in Italia dove tutto sembra bello e
facile.
La risposta unanime è stata quella del "credevamo
"
Chi vi ha detto che in Italia c'era tanto benessere?
Come chi ce l'ha detto? Basta aprire la televisione e vedere
che qui, in Italia si è ricchi, belli, buoni, puliti
Ma dove l'avete visto?
Essi erano stati ammaliati dal mio GIORGIU.
Anche ad essi egli aveva svelato la bellezza della nostra
vita
Peccato che fosse solo uno spot pubblicitario.
A noi infastidisce tanto l'interruzione della
trasmissione per alcuni consigli commerciali, che neppure
pensiamo che quella è l'immagine del nostro mondo
trasmessa all'altra riva dell'Adriatico. Tutto è
bello, tranquillo, tutti ci vogliamo bene perché
siamo in forma. Non è forse questo il paradiso terrestre?
Allora, cosa aspetti: prostrati e adora!
4. LA TV SEI TU
Passano i giorni
e il fratellino diventa
grande, come tutti noi.
Nuove potenzialità lo rendono bello e inattaccabile.
Non è più solo un giocattolo da divertimento.
Anche se i suoi trucchi cominciano ad essere conosciuti
da tutti, pochi se la sentono di emarginarlo.
Anche gli stacanovisti irriducibili e criticoni non resistono
al fascino di quella creatura.
Ce ne mancava una.
Il fratellone, re Giorgio, è capace di trasformare
le persone: la fiction diventa realtà e la realtà/quotidianità
diventa spettacolo.
Finora era almeno evidente lo steccato.
Tu sei lì, seduto sul divano e dentro quella scatola
luminosa stanno immagini che provengono da lontano.
Lo abbiamo definito come una grande finestra sul mondo:
egli ci porta il mondo in casa.
Ora, "audite, audite": la nostra
casa viene vista in tutto il mondo. C'è un grande
occhio che ci guarda, ci osserva, ci riprende, e ci fa conoscere
agli altri, nella nostra vita privata e familiare, banale,
sciocca, di affetti e di discussioni, di esigenze fisiche
e inaccessibili intimità. Un occhio implacabile che
ci pone di fronte a tanti spettatori. E, se noi stiamo "al
gioco", diventiamo rivali gli uni contro gli altri.
E per potere sopravvivere senza venire eliminati, applichiamo
la crudele legge della giungla: mors tua vita mea.
Qualcuno potrebbe pensare a questioni di gusto: che arte
c'è nel vedere uno che caga, che scoreggia, si lava,
si scaccola, si asciuga, si schiaccia i foruncoli, e ci
fermiamo qui
? Non è solo questione di gusto.
Tutto diventa spettacolo. E questo è dare senso alla
la vita: essere spettacolo; essere sul carrozzone, dove,
senza tanta fatica, si può trionfare con quello che
c'è di più normale
Si apriranno poi, le porte vere del successo, delle feste
di gala, degli incontri e delle dichiarazioni che fanno
opinione
O, da notare: non è l'esaltazione di chi con umiltà
compie ogni giorno il suo dovere! E' l'apparire! E tutto
serve: magari anche dei giochini stupidi, delle prove che
possono far colpo su chi, più cretino di loro, li
sta a guardare e ride.
E c'è la pretesa, perché questo è il
gioco, che, a porte chiuse, uno esprima la sua opinione
sugli altri concorrenti, che devono essere eliminati, in
favore dell'unico vincitore, colui che ha raccolto il consenso
universale. Un bel coktail di sincerità e di falsità.
Fino alla serata conclusiva quando suonerà il gong
della libertà e la proclamazione del vincitore emerso
dalla "succosa triade superstite"
E caro GIORGIU: non ce la dovevi fare, questa!
Hai veramente toccato il fondo!
So che ci saranno tanti ai quali stai piacendo un casino;
ma so anche che ti sei rivelato per quello che sei: potente,
astuto, diabolico.
Non so cosa mi è successo, ma provo
io a smascherarti. Non bisogna trascurare nessun particolare.
Probabilmente sarà uno dei tanti tentativi falliti.
Tento di dare dei consigli, che rendano i tuoi terribili
aculei, innocui.
5. FRATELLO o TRANELLO?
Può succedere che siamo stati ingannati?
E' possibile che l'inganno sia stato talmente studiato nei
particolari da farci passare per nostro bene, nostro progresso
quanto invece è dannoso? E' possibile che invece
di trovarci dinanzi ad un grande "fratello" diventiamo
vittime di un grande "TRANELLO"?
Chi ci può aiutare nel togliere la maschera a chi
si presenta a noi vestito da "agnello mansueto"
quando in realtà è un lupo rapace?
Gesù invitava i suoi discepoli a stare molto attenti:
ad essere "semplici come le colombe e astuti come i
serpenti".
Può darsi che io sia un po' complicato nei miei ragionamenti
e astruso nelle analisi.
Io so che chi ha smascherato la falsità di questo
mondo è stata la croce di Gesù.
Paolo scrive nella lettera ai Corinzi 1,21-30:
"
nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta
la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto
a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione.
E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano
la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo
per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che
sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo
potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò
che è stoltezza di Dio è più sapiente
degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio
è più forte degli uomini. Considerate infatti
la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti
sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti
nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è
stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò
che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio
ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato
e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose
che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti
a Dio. Ed è per lui che voi siete in Cristo Gesù,
il quale per opera di Dio è diventato per noi sapienza,
giustizia, santificazione e redenzione, perché, come
sta scritto:
Chi si vanta si vanti nel Signore
"
Il primo tentativo del principe delle
tenebre è proprio quello nascondere ben bene
la croce, perché essa è controproducente alla
vera crescita dell'uomo. Egli deve dimostrare che in lui
non c'è nessun TRANELLO. Anzi egli vuole essere un
FRATELLO. Come fa? Egli deve cambiare due lettere: la prima,
la T, e la quarta, la N. Non si tratta solo di un giochetto
grafico. Perché deve cambiare la T ? Perchè
la lettera T era quella che meglio rappresentava,
in antico, la croce di Gesù. La cominciarono a portare
sulle vesti i monaci del deserto. A noi è più
familiare vederla sul saio francescano. Allora che cosa
significa "nascondere o eliminare la T, ossia la croce"?
Risposta: in fondo, ciò che conta è volersi
bene, sentirsi tutti fratelli, tanto tutti preghiamo
lo stesso Dio, anche se lo chiamiamo in modi diversi
Addomesticare la croce, vuol dire non avere più contrasti,
sentirsi solidali gli uni con gli altri, camminare nelle
vie del progresso.
Così la lettera T di Tranello diventa
F di Fratello.
Resa innocua la T iniziale, cambiata in F,
non sussiste più alcun problema, la quarta lettera,
la N, può diventare T.
Ma una volta riportata alla luce alla luce la serietà
della "croce" e la sua non eludibilità
la F di FRATELLO, tornata ad essere T (ossia
"croce") mostra che dietro quella bella parola
si nasconde qualcosa d'altro. Allora la quarta lettera la
T, può riapparire e tornare ad essere, una
N, ossia un deciso NO alla logica del mondo.
Ecco che dietro l'abito sontuoso e ammaliante di un "fratello"
si può riconoscere che invece c'è un TRANELLO.
E' la croce di Gesù che ci fa intravedere il vero
inganno giocato a nostre spese, che si cela dietro il "GRANDE
FRATELLO GIORGIU".
La croce non compie solo una missione da raggio laser, ma
rappresenta l'unica arma che noi possediamo per annientare
quei nemici che ci sono venuti incontro con le vesti di
amici, familiari, addirittura fratelli.
Questo, offrendoci tre strade.
1. La croce è indicativa di
quanto nel mondo è stolto, ignobile, inutile, inservibile.
A Dio infatti piacque salvare il mondo che si ritiene "sapiente"
con la stoltezza della croce.
Non è forse importante, su quest'onda, recuperare
il criterio del ribaltamento dei valori o delle sorti e
nel fare proprie tutte quelle cose che il mondo getta via?
Per esempio la TV rende incapaci di fare silenzio:
non invita certo al sacrificio o alla mortificazione,
al controllo di sé, proponendo invece un ideale
di vita gaudente in cui tutto è dovuto e non esistono
più doveri, ma solo diritti.
Ai divi che fanno mostra delle proprie doti fisiche, Gesù
propone il corpo come tempio e dimora di Dio da conservarsi
nella castità perché non è oggetto
di piacere, ma mezzo di comunione.
2. La seconda strada è lo spazio
che occorre dare alla riflessione - meditazione, proprio
per non diventare figli di un presente, che ignora le proprie
radici e spersonalizza. La riflessione diventa utile se
accompagnata da quel difficile lavoro che si fa tramite
il quaderno e il diario personale, non come sfogo delle
proprie ansie represse, ma testo di confronto e di crescita
da sottomettere però sempre al consiglio della guida
spirituale che indirizza e aiuta nel discernimento di ciò
che è bene e ciò che è male.
3. Infine diventa troppo importante
il gruppo di amici, non cercato per uscire,
ma per rientrare in se stessi. Il gruppo non è
solo la compagnia dei gaudenti in cerca di gloria; al contrario
è la costruzione di quella comunità che si
rifà all'esempio dei discepoli di Gesù che
cresce nell'ascolto, nella preghiera, nella carità
e nella frazione del pane.
Anche se per dei ragazzi sembrano queste idee molto alte,
tuttavia risultano obiettivi educativi irrinunciabili perché
il grande presunto fratello, o meglio il Grande Tranello,
non si appropri dell'anima, ossia della parte più
intima dell'uomo luogo e santuario di Dio.
Se infatti l'uomo, che è fatto per Dio, non è
più capace di accoglierne la presenza, è ridotto
a puro fenomeno biologico e per lui il suo Dio diventa il
suo ventre, causa della sua rovina.
. E LO STRATTEN WUREN C'ENTRA?
O E' UN BLUFF?
Dico la verità, questa parola l'ho
trovata in un gioco "giallo". Essa sembra essere
un oggetto, di cui non si conosce il senso e l'utilizzo.
In realtà è una parola senza senso
E' la nostra vita che rischia di diventare senza senso
finchè non torna ad essere ben regolata, come si
diceva sopra.
In un secondo momento, anch'io ho ceduto
alla curiosità di vedere nel WEB se effettivamente
poteva un qualcosa che è senza senso diventare pieno
di significato. E' certamente la croce, questo oggetto assurdo,
che diventa pieno di una sua logica vincente .
Allora ho diviso le due parole e ho trovato delle analogie
non indifferenti:
WUREN: parola cinese che ricorda il guerriero ben
armato capace di trionfare su nemici terribili
STRATTEN: E' il cognome di una donna di facili costumi,
avviata al successo poi alla prostituzione e pornografia
e quindi uccisa dall'uomo che la sfruttava.
Ma DIE HEILIGEN STRATTEN, è il titolo
di uno studio archeologico-biblico (Clemens Kopp, "Die
Heiligen Stratten der Evangelien", Regensburg,
1959, pag. 265ss.) e si riferisce a quegli alberi (terebinti)
presenti sul monte delle beatitudini, vicino ai quali Gesù
avrebbe pronunciato il discorso della montagna, la vera
alternativa alla sapienza del mondo.
Così allora, con un po' di fantasia
teutonica e cinese, viene fuori da questa parola l'immagine
di un guerriero che trionfa nel combattimento, avendo come
arma la logica proposta da Gesù nel discorso della
montagna, che capovolge i valori dominanti nel mondo.
Se invece si vuole dare risalto a Dorothy
STRATTEN la prostituta uccisa, ci ricolleghiamo al libro
dell'Apocalisse e al cavaliere, che cavalca il cavallo bianco
e uccide la bestia (la grande prostituta) facendo trionfare
il regno di Dio.
°°°°°°°°°°
I miei lettori, giunti al termine di questa riflessione,
si chiederanno il motivo di un tale scritto. Queste pagine
sono servite da traccia per il campo scuola con i ragazzi
delle Medie della nostra parrocchia.
Tra le cose richieste per il campo, a mo' di scherzo, chiesi
loro di portare lo "stratten wuren" , parola
che , come ho ricordato sopra, faceva parte di un "gioco
giallo", ma che si è ben inserita nella dinamica
del messaggio da comunicare ai ragazzi.
Ritornato a casa, ho pensato che anche ad altre persone
potevano servire questi pensieri.
Ecco il libricino, utile per una meditazione estiva, senza
troppo impegno.
I miei amici più concreti, che non si lasciano abbagliare
troppo dalle elucubrazioni mentali, mi continuano a chiedere:
Che cosa è lo "Stratten wuren"?
Lo dobbiamo avere con noi?
Se vi piace la mia elaborazione del cavaliere che uccide
la donna ammaliatrice e seduttrice con la sua spada,quell'oggetto
è la parola di Gesù, condensata nella "stoltezza"
della predicazione della croce.
Pertanto solo chi non ha altro vanto che nella croce del
Signore Gesù, può trionfare nella vera battaglia
della nostra vita.
Un abbraccio...
Zio Donga
Con me c'è tutto
Signore,
porto tutto con me:
la mia paura,
la mia solitudine,
insuccessi e tristezza,
la mia debolezza
e le mie tendenze indegne.
Anche il mio coraggio,
i miei successi,
la mia gioia d'esistere,
il mio amore
e la mia fiducia,
in modo che niente
possa cadere dalle tue mani.
Porto con me
anche il mio scoraggiamento,
sento con evidenza
quanto io sia debole.
Poi penso di non farcela più,
tutto si intristisce,
non posso né sentirti
né dimostrare che esisti.
Magari non ci sei...
Tuttavia, credo che sia tu colui
che poi mi aiuta a rialzarmi,
che fa succedere qualche cosa
che rende contenti.
( da uno scritto di ELKE FISCHER)
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