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ZIO DONGA
E
LO "STRATTEN WUREN"

Riflessioni a difesa della ragione

 


Gli uomini del 2001 non sono più peccatori
di quelli di altri tempi.
Se hanno abbandonato la fede,
non è perché usano la ragione;
ma proprio perché hanno perso la ragione,
non hanno più la fede

        
G.Biffi

 



S.AGATA BOLOGNESE 2001


STRATTEN WUREN?


I nostri figli non sono nostri, ma figli del loro tempo…. E' una affermazione drammatica che già faceva andare in tilt quel freddo calcolatore che era MAO TSE TUNG, ai tempi della famosa Rivoluzione Culturale del 1968.
Anch'io con la saggezza, almeno presunta tale, che spesso si riduce nel ripetere a pappardella frasi o detti usati nel passato, ho sempre ritenuto vero l'adagio latino: TALIS PATER TALIS FILIUS. In parole povere, a dare la giusta dritta ai figli, sono i genitori. Per cui se uno ha dei buoni genitori, state tranquilli cresce bene. Là dove invece non c'è la famiglia… ahimè non c'è nulla da fare!
Questo criterio è stato smentito non tanto da alcune eccezioni, che confermano la regola, ma da frequenti delusioni, provenienti proprio da quelle radici familiari che sembravano inattaccabili.
Oggi sembra che il "TALIS PATER, TALIS FILIUS" abbia ceduto il posto ad un'altra massima: chi trova un amico trova un tesoro… Dio li fa e li accompagna… oppure l'amicizia trova uguali o fa uguali…
Il vero luogo educativo è il gruppo degli amici: sono essi a condizionare i pensieri, le scelte, le iniziative. Sono loro a dare sicurezza (mal comune mezzo gaudio!) quando vado a scuola; quando vado a sciare; quando vado al campo, a giocare. Le imprese in solitaria sono ritenute "sport estremo".

Dal punto di vista pastorale le conseguenze sono enormi, perché l'asse portante della formazione si deve spostare dalla famiglia ai gruppi o alle associazioni. Al gruppo bisogna anzitutto appartenere, cioè costruire amicizie. Poi si tratta di aderire, dove sono determinanti non la decisione della ragione e della volontà, ma quella del cuore. Dopo di che il gruppo diventa il luogo in cui mi riconosco e al quale do retta. In esso esistono le gerarchie. La guida, il capo, il prete, il vescovo, il papa, non valgono per il messaggio che trasmettono, ma nella misura in cui generano consensi, emozioni, favori, stati emotivi belli, diversi e frequenti. Il gruppo è tanto più appagante quanto più ti prende e ti conduce a conclusioni rapide ed esaltanti.
Spesso un gruppo si dissolve quando le persone carismatiche vanno ad abitare via o fanno scelte definitive (matrimonio…) o non se la sentono più di tirare la carretta.
Una frase che è la carta di identità del gruppo è questa: "quelli con cui esco…".
Esco dove? A fare che cosa? Quando?
Alla panchina, in pizzeria; in discoteca… Per questi obiettivi si instaurano accese discussioni e litigate in famiglia per strappare un orario decente (mezzanotte?….) per il rientro a casa, o compromessi e contratti a cui i genitori, spesso nolenti, cedono.
Viene da chiedersi se in questi "gruppi" nascono anche ideali.
Ma scherziamo: ideali? Chi se ne frega: studio tutta la settimana!
Discorsi seri: o che barba, che noia…!
Che cosa è che conta? Avere con sé soldi, il motorino o l'auto, e alcuni elettrodomestici indispensabili; un look alla moda; una bella presenza e non rompere più di tanto.
Una simile impostazione di vita, che riflette e contiene gran parte della fragilità e dell'insicurezza dei ragazzi è dettata e governata da un "occhio implacabile e micidiale" che non lascia nulla al caso, nonostante sprizzi sapori di libertà e progresso.
Chi è costui?


TALIS FRATER, MAGNUS FRATER,
TALIS PUER, RINCOPUER



1. MAMMA VOGLIO UN FRATELLINO….

Per l'amor di Dio! Non sognartelo nemmeno… Ne ho già abbastanza di voi due, senza che ce ne sia un altro. Non stressare neppure tuo padre… Non credere: ci faceva la voglia…
Onestamente come si fa a mettere al mondo un altro figlio, con quello che costa la vita? Io ci tengo al mio lavoro e oggi non si può più non lavorare in due.. Non ci sono servizi sociali adeguati… e poi che mondaccio! Se ne sentono di tutti i colori: guerre, violenze, sfruttamenti…
Non mancano anche difficoltà oggettive: noi "abbiamo già dato" : avanti, passi lunghi e ben distesi!
E' vero caro: ti vedo un po' irrequieto: Non ti va mai bene nulla. Stai buono solo quando sei davanti alla TELEVISIONE…

Eureka! Ho trovato e ho deciso! Non c'è bisogno di ingegneria genetica, inseminazioni artificiali, interventi particolari e pericolosi..
Hai bisogno di compagnia: eccolo qua il tuo fratellino, o fratellone.
Bello/a impossibile… all'ultima moda… satellitare e digitale
Ha un viso che appare circonfuso di nitidissimo splendore da 100 megahertz; definizione HiFi
Ha una ampiezza e sonorità da pelle d'oca: effetti dolby sound round.
Possiede una visuale panoramica da includere l'intero genere umano e una rapidità impressionante di collegamenti.
E' veramente quello che ci voleva:
il tutto a 987 Euro (iva esclusa)

ECCOLO IL TUO FRATELLINO!

Non essere scettico. Ti accorgerai che è solo una macchina; alta tecnologia: che non si sostituirà mai alla tua testa.
Prova a stare al gioco e ti accorgerai che non sto facendo del moralismo.
D'accordo.
A quest'essere altamente tecnologico voglio dare un nome. Lo voglio chiamare GIORGIU… sì …sì… come quel tale della filastrocca: GIORGIU già. giaruggiagiugiàggiara.
Me lo ricordo meglio se è associato ad un bans (del resto non faccio altro che accondiscendere alla sua anima: cioè la pubblicità, fatta di slogans, di immagini, di musichette accattivanti e facilmente memorizzabili. Se ogni giorno non ne mangia un bel top, per espellerle subito all'istante è la sua morte.)

Ebbene un bel giorno (Natale?) GIORGIU è entrato nella nostra casa; disceso dal cielo e accovacciato sotto l'albero, ben impacchettato. Lo abbiamo liberato da quegli odiosi, ma necessari legami e lo abbiamo collocato (dove?) nella "mangiatoia". Sì sì non mi sono sbagliato… dove mangiamo, cioè in sala. Il suo posto era da lungo atteso; senza di lui la cornice di quell'ambiente sembrava incompiuta: un rettangolo bianco nella parete. Ora quel buco è tappato; la statua ben collocata e rigida pronta … a dettare ordini!
Nel complesso sta veramente bene: ci voleva…

Voglio parlarvi un po' di lui.
In casa ci siamo affezionati subito a lui, perché è vivace e sempre nuovo nelle sue proposte e, se ogni tanto "riscalda la stessa ministra", ottiene lo stesso risultato dei fagioli, che sono più buoni scaldati che fatti la prima volta.
Noi ragazzi non ci accontentiamo di stare con lui in sala. Quello è il suo sito ufficiale. La vita di tutti i giorni, nella quale si intessono i veri rapporti di amicizia e fraternità, si svolge in luoghi molto semplici. Anche con la mamma e papà, quando vogliamo parlare, spesso ci troviamo tutti nel lettone… o in cucina… a volte anche su per le scale… E sono quelli gli ambienti nei quali vengono fuori le cose più belle.
E allora… volete limitare la presenza di GIORGIU solo in un luogo? Noi, tutti d'accordo, gli abbiamo fatto conoscere, tutta la nostra casa.
Lo vogliamo in cucina. In camera da letto e dove studiamo; anche da papà e mamma; la nonna ha perfino chiesto che ci ricordassimo dello sgabuzzino dove lavora da magliaia. La nostra casa è stata ristrutturata da poco e abbiamo due bagni. GIORGIU deve adattarsi anche ai nostri servizi.
Insomma, gli abbiamo fatto "prendere possesso" della casa. E' ora, uno della famiglia; non un estraneo. Sta con noi e vogliamo che ci rimanga.
La nostra vita in casa non ci porta a stare spesso insieme. Papà aveva detto che almeno per la cena ci fossimo tutti … Il primo a trasgredire è proprio lui. Il suo lavoro lo fa rincasare a orari strani, poi ha le riunioni di condominio; la polisportiva; dà anche una mano in parrocchia.
E lamentarsi, se no, è peggio: tira fuori una di quelle prediche che non lo si regge più…

Il nostro "fratellino", l'ultimo arrivato, è veramente stato accolto con amore da tutti. Egli ha una parola per tutti e in tutti i momenti. A papà, egli apre una finestra sul mondo, dando in tempo reale le notizie che contano, cioè la borsa (è il suo lavoro). E quando è stanco si rilassa con un film di cow boy. Alla mamma stanno a cuore le previsioni del tempo e non sa resistere alle puntate del quiz show. Mia sorella va pazza per MTV perché è aggiornata sui video e sulle storie dei vari gruppi. Io non disdegno le partite di calcio, di basket, di tennis, di pallavolo e la formula Uno…salvo poi, se mi rimane tempo, Dawson's Creek. Alla nonna l'altro giorno è venuta una rabbia dell'altro mondo perché è stata costretta a rimanere al telefono con sua sorella (si sentono tutti i giorni) che non la finiva più di raccontare i suoi ultimi mali, e così si è persa la 1672 puntata di Sentieri.
E' proprio una buona cosa che il nostro "fratellino" stia con tutti, senza che ce lo litighiamo… così ognuno può godere della sua straordinaria affabilità e interesse.
Certo, quando mangiamo, più di una volta è successo che bisognava tacere perché parlava Lui…. Ma in altre occasioni Lui ci ha salvato da un terzo grado imbarazzante sui risultati scolastici…

Se però rifletto un po', alla lunga, "questo mio fratello" non lo reggo…
Solo quando vado in vacanza con il prete, e lì non c'è GIORGIU, sto veramente bene, perché con gli altri amici giochiamo e ci divertiamo a stare insieme. Neppure mi ricordo che sia al mondo. Mia sorella invece si fa registrare dalla nonna tutte le puntate che perde quando è via.
Ma quando ritorno alla normalità, dopo il campo, subito corro e recupero quanto ho perso nel frattempo.
A volte mi chiedo: chi comanda in casa?
Da quando è arrivato Lui, è il più importante. E' vero: bisogna riconoscergli i suoi meriti: se non ci fosse lui saremmo fuori del mondo; non riusciremmo ad intenderci con nessuno; non saremmo in grado di provvedere a nulla; ci tiene svegli e allegri, quando invece tristezza o solitudine incombono; ci svuota la testa da tutte quelle preoccupazioni che ci affliggono.
E' in grado di pianificare la nostra esistenza. Ai suoi appuntamenti non manchiamo e guai chi contesta. Tuttavia ti voglio bene.
Sai che mi sembri di più di un fratello, o una sorella; magari un padre o una madre…
Ma cosa sto dicendo? Queste cose le aveva dette un altro: e le aveva dette riferendosi alla sua parola:
chi ascolta la mia parola e la mette in pratica è per me fratello, sorella, e padre e madre…
Allora chi ha ragione?
Ti sei forse appropriato, caro GIORGIU, di qualcosa che non ti appartiene?
Stai attento che non va bene rubare!
Ma poi perché lo hai fatto?
A fin di bene?
Perché ci vuoi bene?


2. LA VOCE

Siccome sono un tipo un po' strano, ho cominciato ad essere critico con GIORGIU. Non mi sembra che generi unità in famiglia, ma divisione. Infatti non mi va più bene stare con GIORGIU e non potere sdraiarmi sul divano, perché è occupato da papà che sta guardando la Virtus, mentre io volevo vedere la corazzata Potionchin.
L'altro giorno a scuola è successo che il professore non ha voluto fare lezione perché c'era Tomba impegnato nello Slalom di Madonna di Campiglio. Alcuni amici mi hanno detto ben peggio: al Pronto Soccorso dell'Ospedale hanno ritardato alcune visite, perché anche lì il personale doveva vedere Tomba.
In parrocchia il prete ha spostato la processione del Corpus Domini, perché c'era l'Italia che giocava gli Europei.
Quest'anno addirittura il giorno di Pasqua ha corso la formula Uno a Imola…
E anche a me piace lo sport: ma non al punto da far passare in secondo piano la sofferenza delle persone o i valori religiosi.

E allora caro GIORGIU non mi vai più bene.

Però sto al tuo gioco e voglio darti ancora delle chances. Ti voglio guardare da vicino. Dal tuo sguardo luminoso e divino fuoriescono tonnellate di immagini. Mi sono accorto, proprio guardando lo sport, di essere come chiamato: Dai, vieni e seguimi!
Così non solo l'immagine dei campioni mi si imprime nella fantasia. Ma mi esorta a fare anch'io quelle cose.
La realtà mi fa volare basso. D'accordo: non tutti possono essere dei campioni, ma vestire come loro, muoversi, ridere, ecc.. questo è alla portata di tutti.…
Nascono in me delle esigenze: "vorrei avere quei pantaloni; portare quegli occhiali, avere quella sciarpa…"
Se vedo mia sorella dico che è cretina. Ha incominciato a tingersi i capelli, truccarsi, a pretendere abiti firmati e soprattutto alternare il suo tempo fra lo stare insieme a GIORGIU e posare davanti allo specchio (senza contare le telefonate con quelle stupide sue amiche, che sono più sceme di lei…)

Stai attento GIORGIU!

Lui è furbo e mi coglie impreparato. Mi fa vedere la miseria del mondo, la fame, la guerra, i delitti compiuti contro l'infanzia. Sono preso da santo zelo. Non posso resistere dinanzi a quello scempio. Bisogna far qualcosa. Non si può accettare un Dio che sta a guardare. La vera religione è risolvere i problemi dell'umanità. Finché c'è un uomo che ha fame, occorre darci dentro.
Ecco subito la soluzione.
Nascono "le partite del cuore", o "i concerti spettacolari" con cui si possono raggranellare fondi per costruire ospedali, scuole e macchinari. Così sono in due a dare spettacolo: il povero e il divo della TV: il fine giustifica i mezzi.

La più suadente delle proposte è quella del potere. La vera leva che può determinare il destino delle genti. Col potere in mano c'è il progresso e la salute universale: ma cosa vuoi in cambio: forse devo prostrarmi e adorare?

Non si assomigliano queste cose alle suggestioni diaboliche a Gesù di Nazareth? E' indubbio che, via etere, il satana ha dei mezzi molto potenti. Il tutto si conclude con una bella tavolata dove si è felici e contenti, dimentichi di avere fatto spettacolo a spese dei più poveri.



3. THE "NICE" AND THE "EASY"

Mi è capitato di chiedere a qualcuno degli amici extracomunitari perché, con tanti sacrifici, hanno lasciato il loro paese, i parenti, rischiando magari la morte, per venire in Italia dove tutto sembra bello e facile.
La risposta unanime è stata quella del "credevamo…"
Chi vi ha detto che in Italia c'era tanto benessere?
Come chi ce l'ha detto? Basta aprire la televisione e vedere che qui, in Italia si è ricchi, belli, buoni, puliti…
Ma dove l'avete visto?

Essi erano stati ammaliati dal mio GIORGIU.
Anche ad essi egli aveva svelato la bellezza della nostra vita
Peccato che fosse solo uno spot pubblicitario.

A noi infastidisce tanto l'interruzione della trasmissione per alcuni consigli commerciali, che neppure pensiamo che quella è l'immagine del nostro mondo trasmessa all'altra riva dell'Adriatico. Tutto è bello, tranquillo, tutti ci vogliamo bene perché siamo in forma. Non è forse questo il paradiso terrestre?
Allora, cosa aspetti: prostrati e adora!



4. LA TV SEI TU…

Passano i giorni…e il fratellino diventa grande, come tutti noi.
Nuove potenzialità lo rendono bello e inattaccabile. Non è più solo un giocattolo da divertimento. Anche se i suoi trucchi cominciano ad essere conosciuti da tutti, pochi se la sentono di emarginarlo.
Anche gli stacanovisti irriducibili e criticoni non resistono al fascino di quella creatura.

Ce ne mancava una.
Il fratellone, re Giorgio, è capace di trasformare le persone: la fiction diventa realtà e la realtà/quotidianità diventa spettacolo.
Finora era almeno evidente lo steccato.
Tu sei lì, seduto sul divano e dentro quella scatola luminosa stanno immagini che provengono da lontano.
Lo abbiamo definito come una grande finestra sul mondo: egli ci porta il mondo in casa.

Ora, "audite, audite": la nostra casa viene vista in tutto il mondo. C'è un grande occhio che ci guarda, ci osserva, ci riprende, e ci fa conoscere agli altri, nella nostra vita privata e familiare, banale, sciocca, di affetti e di discussioni, di esigenze fisiche e inaccessibili intimità. Un occhio implacabile che ci pone di fronte a tanti spettatori. E, se noi stiamo "al gioco", diventiamo rivali gli uni contro gli altri. E per potere sopravvivere senza venire eliminati, applichiamo la crudele legge della giungla: mors tua vita mea.
Qualcuno potrebbe pensare a questioni di gusto: che arte c'è nel vedere uno che caga, che scoreggia, si lava, si scaccola, si asciuga, si schiaccia i foruncoli, e ci fermiamo qui…? Non è solo questione di gusto. Tutto diventa spettacolo. E questo è dare senso alla la vita: essere spettacolo; essere sul carrozzone, dove, senza tanta fatica, si può trionfare con quello che c'è di più normale…
Si apriranno poi, le porte vere del successo, delle feste di gala, degli incontri e delle dichiarazioni che fanno opinione…
O, da notare: non è l'esaltazione di chi con umiltà compie ogni giorno il suo dovere! E' l'apparire! E tutto serve: magari anche dei giochini stupidi, delle prove che possono far colpo su chi, più cretino di loro, li sta a guardare e ride.
E c'è la pretesa, perché questo è il gioco, che, a porte chiuse, uno esprima la sua opinione sugli altri concorrenti, che devono essere eliminati, in favore dell'unico vincitore, colui che ha raccolto il consenso universale. Un bel coktail di sincerità e di falsità. Fino alla serata conclusiva quando suonerà il gong della libertà e la proclamazione del vincitore emerso dalla "succosa triade superstite"

E caro GIORGIU: non ce la dovevi fare, questa!
Hai veramente toccato il fondo!
So che ci saranno tanti ai quali stai piacendo un casino; ma so anche che ti sei rivelato per quello che sei: potente, astuto, diabolico.

Non so cosa mi è successo, ma provo io a smascherarti. Non bisogna trascurare nessun particolare.
Probabilmente sarà uno dei tanti tentativi falliti.
Tento di dare dei consigli, che rendano i tuoi terribili aculei, innocui.


5. FRATELLO o TRANELLO?

Può succedere che siamo stati ingannati?
E' possibile che l'inganno sia stato talmente studiato nei particolari da farci passare per nostro bene, nostro progresso quanto invece è dannoso? E' possibile che invece di trovarci dinanzi ad un grande "fratello" diventiamo vittime di un grande "TRANELLO"?
Chi ci può aiutare nel togliere la maschera a chi si presenta a noi vestito da "agnello mansueto" quando in realtà è un lupo rapace?
Gesù invitava i suoi discepoli a stare molto attenti: ad essere "semplici come le colombe e astuti come i serpenti".
Può darsi che io sia un po' complicato nei miei ragionamenti e astruso nelle analisi.
Io so che chi ha smascherato la falsità di questo mondo è stata la croce di Gesù.
Paolo scrive nella lettera ai Corinzi 1,21-30:
"…nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini. Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio. Ed è per lui che voi siete in Cristo Gesù, il quale per opera di Dio è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto:
Chi si vanta si vanti nel Signore…"

Il primo tentativo del principe delle tenebre è proprio quello nascondere ben bene la croce, perché essa è controproducente alla vera crescita dell'uomo. Egli deve dimostrare che in lui non c'è nessun TRANELLO. Anzi egli vuole essere un FRATELLO. Come fa? Egli deve cambiare due lettere: la prima, la T, e la quarta, la N. Non si tratta solo di un giochetto grafico. Perché deve cambiare la T ? Perchè la lettera T era quella che meglio rappresentava, in antico, la croce di Gesù. La cominciarono a portare sulle vesti i monaci del deserto. A noi è più familiare vederla sul saio francescano. Allora che cosa significa "nascondere o eliminare la T, ossia la croce"? Risposta: in fondo, ciò che conta è volersi bene, sentirsi tutti fratelli, tanto tutti preghiamo lo stesso Dio, anche se lo chiamiamo in modi diversi…
Addomesticare la croce, vuol dire non avere più contrasti, sentirsi solidali gli uni con gli altri, camminare nelle vie del progresso.
Così la lettera T di Tranello diventa F di Fratello.
Resa innocua la T iniziale, cambiata in F, non sussiste più alcun problema, la quarta lettera, la N, può diventare T.
Ma una volta riportata alla luce alla luce la serietà della "croce" e la sua non eludibilità la F di FRATELLO, tornata ad essere T (ossia "croce") mostra che dietro quella bella parola si nasconde qualcosa d'altro. Allora la quarta lettera la T, può riapparire e tornare ad essere, una N, ossia un deciso NO alla logica del mondo. Ecco che dietro l'abito sontuoso e ammaliante di un "fratello" si può riconoscere che invece c'è un TRANELLO.
E' la croce di Gesù che ci fa intravedere il vero inganno giocato a nostre spese, che si cela dietro il "GRANDE FRATELLO GIORGIU".
La croce non compie solo una missione da raggio laser, ma rappresenta l'unica arma che noi possediamo per annientare quei nemici che ci sono venuti incontro con le vesti di amici, familiari, addirittura fratelli.
Questo, offrendoci tre strade.

1. La croce è indicativa di quanto nel mondo è stolto, ignobile, inutile, inservibile. A Dio infatti piacque salvare il mondo che si ritiene "sapiente" con la stoltezza della croce.
Non è forse importante, su quest'onda, recuperare il criterio del ribaltamento dei valori o delle sorti e nel fare proprie tutte quelle cose che il mondo getta via?
Per esempio la TV rende incapaci di fare silenzio: non invita certo al sacrificio o alla mortificazione, al controllo di sé, proponendo invece un ideale di vita gaudente in cui tutto è dovuto e non esistono più doveri, ma solo diritti.
Ai divi che fanno mostra delle proprie doti fisiche, Gesù propone il corpo come tempio e dimora di Dio da conservarsi nella castità perché non è oggetto di piacere, ma mezzo di comunione.

2. La seconda strada è lo spazio che occorre dare alla riflessione - meditazione, proprio per non diventare figli di un presente, che ignora le proprie radici e spersonalizza. La riflessione diventa utile se accompagnata da quel difficile lavoro che si fa tramite il quaderno e il diario personale, non come sfogo delle proprie ansie represse, ma testo di confronto e di crescita da sottomettere però sempre al consiglio della guida spirituale che indirizza e aiuta nel discernimento di ciò che è bene e ciò che è male.

3. Infine diventa troppo importante il gruppo di amici, non cercato per uscire, ma per rientrare in se stessi. Il gruppo non è solo la compagnia dei gaudenti in cerca di gloria; al contrario è la costruzione di quella comunità che si rifà all'esempio dei discepoli di Gesù che cresce nell'ascolto, nella preghiera, nella carità e nella frazione del pane.
Anche se per dei ragazzi sembrano queste idee molto alte, tuttavia risultano obiettivi educativi irrinunciabili perché il grande presunto fratello, o meglio il Grande Tranello, non si appropri dell'anima, ossia della parte più intima dell'uomo luogo e santuario di Dio.
Se infatti l'uomo, che è fatto per Dio, non è più capace di accoglierne la presenza, è ridotto a puro fenomeno biologico e per lui il suo Dio diventa il suo ventre, causa della sua rovina.


…. E LO STRATTEN WUREN C'ENTRA?
O E' UN BLUFF?

Dico la verità, questa parola l'ho trovata in un gioco "giallo". Essa sembra essere un oggetto, di cui non si conosce il senso e l'utilizzo. In realtà è una parola senza senso… E' la nostra vita che rischia di diventare senza senso finchè non torna ad essere ben regolata, come si diceva sopra.

In un secondo momento, anch'io ho ceduto alla curiosità di vedere nel WEB se effettivamente poteva un qualcosa che è senza senso diventare pieno di significato. E' certamente la croce, questo oggetto assurdo, che diventa pieno di una sua logica vincente .
Allora ho diviso le due parole e ho trovato delle analogie non indifferenti:
WUREN: parola cinese che ricorda il guerriero ben armato capace di trionfare su nemici terribili
STRATTEN: E' il cognome di una donna di facili costumi, avviata al successo poi alla prostituzione e pornografia e quindi uccisa dall'uomo che la sfruttava.

Ma DIE HEILIGEN STRATTEN, è il titolo di uno studio archeologico-biblico (Clemens Kopp, "Die Heiligen Stratten der Evangelien", Regensburg, 1959, pag. 265ss.) e si riferisce a quegli alberi (terebinti) presenti sul monte delle beatitudini, vicino ai quali Gesù avrebbe pronunciato il discorso della montagna, la vera alternativa alla sapienza del mondo.

Così allora, con un po' di fantasia teutonica e cinese, viene fuori da questa parola l'immagine di un guerriero che trionfa nel combattimento, avendo come arma la logica proposta da Gesù nel discorso della montagna, che capovolge i valori dominanti nel mondo.

Se invece si vuole dare risalto a Dorothy STRATTEN la prostituta uccisa, ci ricolleghiamo al libro dell'Apocalisse e al cavaliere, che cavalca il cavallo bianco e uccide la bestia (la grande prostituta) facendo trionfare il regno di Dio.


°°°°°°°°°°


I miei lettori, giunti al termine di questa riflessione, si chiederanno il motivo di un tale scritto. Queste pagine sono servite da traccia per il campo scuola con i ragazzi delle Medie della nostra parrocchia.
Tra le cose richieste per il campo, a mo' di scherzo, chiesi loro di portare lo "stratten wuren" , parola che , come ho ricordato sopra, faceva parte di un "gioco giallo", ma che si è ben inserita nella dinamica del messaggio da comunicare ai ragazzi.
Ritornato a casa, ho pensato che anche ad altre persone potevano servire questi pensieri.
Ecco il libricino, utile per una meditazione estiva, senza troppo impegno.
I miei amici più concreti, che non si lasciano abbagliare troppo dalle elucubrazioni mentali, mi continuano a chiedere: Che cosa è lo "Stratten wuren"? Lo dobbiamo avere con noi?
Se vi piace la mia elaborazione del cavaliere che uccide la donna ammaliatrice e seduttrice con la sua spada,quell'oggetto è la parola di Gesù, condensata nella "stoltezza" della predicazione della croce.
Pertanto solo chi non ha altro vanto che nella croce del Signore Gesù, può trionfare nella vera battaglia della nostra vita.

Un abbraccio...

Zio Donga




Con me c'è tutto

Signore,
porto tutto con me:
la mia paura,
la mia solitudine,
insuccessi e tristezza,
la mia debolezza
e le mie tendenze indegne.
Anche il mio coraggio,
i miei successi,
la mia gioia d'esistere,
il mio amore
e la mia fiducia,
in modo che niente
possa cadere dalle tue mani.
Porto con me
anche il mio scoraggiamento,
sento con evidenza
quanto io sia debole.
Poi penso di non farcela più,
tutto si intristisce,
non posso né sentirti
né dimostrare che esisti.
Magari non ci sei...
Tuttavia, credo che sia tu colui
che poi mi aiuta a rialzarmi,
che fa succedere qualche cosa
che rende contenti.

( da uno scritto di ELKE FISCHER)