Dio è con noi?
Perché Dio in quel momento
non è intervenuto?
Perché non ha alzato un dito per aiutare dei bambini?
Perché dei bambini?
Perché degli esseri cosi piccoli?
Perché Dio non era lì a impedire una strage?
Perché Dio ha impedito di vivere una vita più
lunga a quei bambini?
Perché troncare così i loro sogni e il loro futuro?
Perché quei bambini sono nati già segnati con
un destino così crudele?
Perché lasciare nella disperazione famiglie intere?
Perché?
Il perché non lo so e
penso nessuno riuscirà mai a dare una risposta a queste
domande!
Io sono credente però quando mi accorgo che succedono
cose di questo genere la mia fede vacilla, il Dio descritto
dalla società cristiano, quello buono che è vicino
a noi pronto a proteggerci, non lo sento più così
vicino!
Ammiro chi riesce a trovare una risposta a certi fatti, anche
se a volte queste sono solo, a mio parere, muri dietro cui pararsi
per non sconvolgere gli insegnamenti di una vita intera!
Insomma frasi del tipo: ”Dio era con loro, era lì
vicino per accogliere i suoi piccoli angeli” sono solo
parole senza senso, a nessuno viene in mente che magari ai suoi
nuovi piccoli angeli sarebbe piaciuto di più rimanere
sulla terra insieme ad amici e genitori e diventare tali solo
più tardi!
Michelle
Dio impotente davanti alle catastrofi umane
Dov’era Dio? Credo che
tutti ce lo siamo chiesti almeno una volta nella vita, magari
di fronte a problemi o difficoltà, ma quest’ultimo
avvenimento, il terremoto, non è certo un semplice “problema”
o una semplice disgrazia: bambini innocenti sono morti ingiustamente
per cause molto più grosse di loro. Credo quindi che
questa domanda che il prete si fa sia, anche se magari può
sembrare strana, motivata. Una risposta potrebbe essere che,
come ha poi detto lui in seguito, Dio c’era e che “non
ha fatto niente” perché comunque Dio non è
il genio della lampada o comunque l’eroe protettore degli
uomini che fa si che tutte le cose si svolgano tranquillamente
e serenamente, ma credo che sia una risposta comunque un po’
“povera” e un po’ troppo semplice per poter
consolare e attenuare il dolore di quelle persone che adesso
stanno soffrendo. Forse è vero, Dio c’è
ed è fra noi, ma allora fino a che punto possiamo credere
e confidare in lui, soprattutto dopo che succedono cose del
genere? Io sinceramente non riesco a rispondere a questa domanda.
Forse c’è chi riesce anche dopo questa grossa sofferenza
a lasciare intatta la propria fede religiosa, ma si vede allora
che di fede ne ha veramente tanta. Non dico che appena ci capita
una cosa brutta dobbiamo smettere di credere in Dio però
credo che sia comunque giusto farsi queste domande e cercare
de rispondergli, io non ci riesco. L’unica cosa che comunque
credo è che non sia “colpa” di Dio se certe
catastrofi accadono e che Dio non sia quell’essere magico
che allontana dall’uomo le cose brutte.
Chiara
DIO e UN PRETE
La cosa che più
mi colpisce è che a farsi la domanda “Ma dov’era
Dio quando tutto questo è accaduto?” e a rispondersi
“Forse si era distratto” sia proprio un prete, uomo
di fede, colui che spiega la parola di Dio, e colui al quale
vengono attribuite nelle mille altre funzioni “importanti”.
Ma alla fine un prete è un uomo, come tanti altri non
ha nulla di più che un altro uomo: ha le stesse paure
prova le stesse emozioni, gli stessi sentimenti di qualunque
altro uomo. Penso perciò, che sia una figura quasi inutile,
un essere umano UGUALE agli altri. Forse ha un po’ la
tendenza a coprire gli errori di Dio, oppure a “raccontarli”
in modo diverso, facendo credere che anche questi errori hanno
uno scopo. Ma qual è lo scopo della morte di 27 bambini?
Qual è lo scopo di una guerra? Qual è lo scopo
di far ammalare un ragazzo di 16 anni di tumore?
E’ distrazione? E’ un errore? Ma che senso ha troncare
i sogni di un ragazzo di 16 anni? Che senso ha non far conoscere
la vita a dei bambini e lasciare dolore ai famigliari? Se questi
sono errori o distrazioni, (come dice un prete, e ripeto, un
prete) ed errare è umano, allora il Dio a cui molti sono
devoti non è poi così perfetto e onnipotente come
si crede. E’ per questo che mi rifiuto di credere alle
parole di un prete o meglio di farne un “manuale di vita”
e di regalare la mia fede e le mie preghiere a un Dio che regala
sì la vita, ma anche morte e sofferenza.
Fre
DOV’ERA DIO QUANDO TUTTO QUESTO ACCADEVA?
Non lo so. Probabilmente se
qualcuno mi avesse chiesto “ Ma Dio dov’era mentre
qualche muro uccideva dei bambini innocenti?” avrei risposto
solo “non lo so”.
La mia fede non è così forte e sicura da permettermi
di pensare che Dio sia comunque sempre tra noi, e che tutto
quello che succede è il disegno incomprensibile di una
mano giusta. Non lo so perché non so nemmeno se credo
che ci sia qualcuno oltre questa dimensione terrena e concreta.
Forse tutto è solo strettamente legato al “qui
ed ora”. Forse la terra è tremata e un muro non
solido ha ceduto colpendo dei bambini. Forse Dio nemmeno esiste
in tutto questo. E anche ammesso che esita non credo che si
sia mai dato tanto da fare per evitare sofferenze e morti inutili.
O si astiene dalle faccende umane e il suo unico compito è
di giudicare una volta conclusa questa vita o non esiste. Eppure
ogni tanto succede qualcosa, ogni tanto nell’aria c’è
un segno che ci avvicina a lui. Qualcosa di positivo che ci
fa sperare. Sembra che si mostri e poi si nasconda.
Qualche settimana fa, ho letto alcune pagine di un libro di
un autore ebreo, che parlava del rapporto ebrei- Dio e fede.
Lui si chiedeva se tutto ciò che era stato fatto al suo
popolo ( persecuzioni, olocausto) non era altro che una prova
di Dio per verificare chi realmente fosse suo fedele. Dio scoraggia
i suoi fedeli in un modo così forte e totale per capire
chi riusciva a tenere salda la propria fede quando tutto suggeriva
di abbandonarla.
Questo mi ha fatto pensare. Forse può essere così
anche con il nostro Dio.
Ma io continuo a dubitarne.
Marina
DOV’ERA DIO?
Sinceramente anch’io mi
sarei chiesta dov’era Dio quando sono morte tutte quelle
persone innocenti. E non riesco a capire come si possa dire
che Dio era lì con loro, perché quei bambini non
sono stati aiutati da nessuno e da niente.
Forse in quel momento Dio stava aiutando qualcun’ altro
ma allora è difficile continuare a crederci, soprattutto
per i parenti dei bambini morti.
Un credente non può dire: “era inevitabile”
oppure “sono cose che non si possono controllare”
perché vuol dire che non crede veramente, non crede che
ci sia Dio.
Per quanto possa esser stato vicino ai genitori dei bambini,
questi hanno avuto un dolore grandissimo che avrebbero certamente
preferito evitare.
Se Dio era lì con loro, cos’ha fatto?
E’ stato solo a guardare?
Quindi per me è umano e lecito anche per un prete porsi
questo problema e mi sembrerebbe molto strano che uno affermasse
senza neanche un momento di esitazione che Dio c’era.
Serena
DIO E’ VICINO A NOI
Anch’io, come credo tutti
quelli che hanno visto ciò che è accaduto e come
tutti quelli che hanno vissuto il dramma, mi sono chiesta perché
sia successo, ma non mi sono mai chiesta dove fosse Dio in quel
momento. Forse una risposta alla prima domanda non c’è:
alcuni pensano che sia Dio a richiamarci vicino a lui, altri
sostengono che tutto ciò che ci accade sia scritto nelle
stelle, altri affermano che sia un caso. Io non so dire quale
sia la risposta: forse non voglio neanche saperlo. Alla seconda
domanda invece credo di poter rispondere che Dio sia sempre
in mezzo a noi. Almeno credo. E spero. Spero che ci sia qualcuno
che ci stia sempre accanto, qualcuno che non ci lasci mai: dalla
nascita alla morte. Così non sarò mai sola e nemmeno
gli altri saranno mai soli. Probabilmente sembra la riflessione
di una bambina che appena fatto il catechismo o di una donna
anziana (dico così perché sinceramente vedo molta
poca fede).
Io ho una zia che ha smesso di credere in Dio perché
il suo ragazzo è morto di tumore al cervello; continuava
a chiedersi “perché Dio se lo è portato
via?”, “perché non ha fatto niente per salvarlo?”.
Invece, secondo me, dobbiamo ringraziare Dio perché dopo
la morte ci dà una vita migliore. Spero di non essere
fraintesa: non dobbiamo certo essere contenti, ma essere rassicurati
e confortati da quest’idea.
Francesca
Dov’era Dio? E la fede?
Sicuramente la prima domanda
viene spontanea davanti ad avvenimenti come quelli accaduti;
però penso che la risposta del parroco non sia corretta,
dal mio punto di vista.
Io penso che Dio è sempre presente, che Dio ci accompagna
in ogni momento della giornata e della nostra vita. Dio non
si distrae! Dio osserva sempre1 tutto quello che accade sulla
terra ed anche a noi sono stati precedentemente stabiliti, anche
se non sono fatti piacevoli. Dio sa come, quando e dove gli
avvenimenti si verificano perché lui conosce tutto, anche
se tutto ciò a noi non piace perché posso accedere
fatti spiacevoli che ci fanno soffrire.
Penso anche che i fatti terribili che avvengono e che potranno
avvenire sono prove che Dio ci pone per vedere e scoprire in
che modo noi reagiamo a tali situazioni; forse questo può
essere considerato come un brutto aspetto di Dio, poiché
lui vuole conoscerci anche nei momenti di dolore. Ritengo che
la vita sulla terra sia tutta una continua priva, un continuo
esame anche se noi non ce ne accorgiamo, pensando in aggiunta
che le nostre scelte determineranno il giudizio che ci attende
dopo la morte.
Credo che la fede possa sempre aiutare, anche se non direttamente
o materialmente, sia nei momenti piacevoli che in quelli spiacevoli,
ma soprattutto nelle situazioni in cui nessuno si vorrebbe mai
trovare. Sì, è vero, può risultare molto
difficile pensare di provare meno dolore affidandosi alla fede,
perché appunto non immediatamente concreta, ma credo
che sia l’unica cosa che ci possa realmente aiutare a
sopportare meglio le difficoltà e i dolori che proviamo.
Dio ci pone davanti a delle prove ma ci dà anche lo strumento
per superarle perché, essendo nostro Padre, non può
essere contento di vederci soffrire.
In conclusione penso che ciò che accade non sia mai piacevole
ma nonostante tutto Dio continua ad esserci, senza mai distarsi,
pronto comunque a sollevarci dal dolore.
Sara Luppi
FARFUGLIO DI PENSIERI
Purtroppo non è la prima
volta che qualcuno mi pone questa domanda. La prima volta fu
una persona a cui sono stato molto legato e a cui tuttora voglio
molto bene. Era morto da pochi giorni un nostro caro amico…
Allora fui catturato da una sensazione di impotenza e collera,
mi ricordo che balbettai per qualche secondo come se le parole
che cercavo di dire fossero così pesanti da non potermi
uscire di bocca; poi fatto un respiro profondo mi arresi all’evidenza,
io non sapevo dove fosse stato Dio mentre il nostro amico se
ne andava, e non ebbi neanche la forza di controbattere all’affermazione
che seguì il mio “non lo so”… “se
Dio esistesse… allora lui non sarebbe morto…”
E io li piegato dal dolore mi affaticava il respiro arrancai,
per poi infine cadere in un desolante silenzio.
Ora mi viene chiesto di provare a rispondere di nuovo a questa
domanda… e come all’ora arranco “come un cieco
nella notte.” Non lo so dov’era Dio mentre quei
bambini morivano.
A volte cerco di auto convincermi che il nostro destino sia
già scritto e che nemmeno Dio possa metterci le mani…
Ma ciò significherebbe che Dio non poi così onnipotente…
E’ una cosa difficile da mandare giù… ma
purtroppo è l’unica risposta a cui sono giunto
che non distrugga la mia fede.
Luca Malossi
……….E DIO?……
Il prete d’istinto, in un primo
momento ha detto così, dopo di che, rendendosi conto
della sua affermazione per me ha avuto paura e si è
rimangiato quello che aveva detto.
Io non posso sapere dov’era Dio al momento del crollo,
probabilmente un fatto così orribile doveva accadete
forse non è tutta colpa di Dio…
Mi sorge un’alta domanda, dov’era Dio quando sono
crollate le torri gemelle? Quando è scoppiata la bomba
a Bali e recentemente in Kenia? Dov’è Dio quando
ci sono le guerre e muoiono migliaia di persone?
Questa è la realtà del mondo e soprattutto bisogna
accettarla così com’è e bisogna cercare
di andare avanti, non dobbiamo chiederci se c’era Dio
o no, Lui c’è, è brutto dirlo e pensarlo
ma le cose, probabilmente, dovevano andare così.
Gnol
Una prova di fede
Questa è una domanda
che mi faccio spesso quando capitano delle tragedie nel mondo
o semplicemente quando io ho un problema, un periodo di tristezza.
Perché Dio non mi aiuta? Dov’è? Non è
proprio Lui la sola persona che dovrebbe impedire questi eventi
disastrosi? Insomma, la fede in Cristo, la religione ci dicono
che Dio è sempre intorno a noi, in qualunque momento,
che ci segue, ci aiuta, ci fa capire la retta via. E allora
perché capitano queste cose? E’ una domanda che
sorge spontanea.
Una riposta precisa non la saprei dare, purtroppo queste cose
succedono e sono sempre successe. Qualcuno ha cercato di dare
delle risposte possibili, io cerco di spiegarmelo: Dio ci ha
dato la vita, è già questa una cosa immensa, vita
che poi dobbiamo gestirci da soli, nel bene e nel male.
Seguendo la fede, sarei più propensa a dire che probabilmente
Dio è sempre tra noi ma ci dice che nella vita ci sono
degli ostacoli da superare, per chiunque. Forse questa è
una prova di fede, un ostacolo che se si cerca di superare avendo
fede, credendo e sperando, dopo ci dà ancora di più
la forza per andare avanti e per avere fede in Cristo.
Lolla
IL PIANTO DI UN PADRE
-“Dov’era Dio quando
tutto questo è accaduto? Beh, credo che sì, in
fondo era qui, tra noi, come sempre, solo che questa volta stava
piangendo.”
-“Dio piange?”
-“Sì, Dio piange. Piange forse, sicuramente per
la morte di tutti quei bambini, tutti quei bambini che hanno
avuto poco dalla vita se non tanto amore dai loro genitori o
familiari che ora staranno anch’essi piangendo, e Dio
piange anche per loro, per chi soffre. Dio, credo, piange anche
e soprattutto perché non ha potuto intervenire per aiutare
chi aveva bisogno. Non so perché non possa scendere dal
cielo, ma un motivo sicuramente c’è! Chissà,
forse tra cielo e terra c’è una barriera invisibile
che ci tiene separati materialmente ma che attraverso la quale
possiamo solo parlarci, sentirci e gli unici aiuti possono essere
solo dolci parole consolatrici che giungono agli orecchi bisognosi
di consolazione.”
-“No, per me Dio si è distratto un attimo!”
-“No, Dio non si distrae mai. No, è una mamma che
bada a tutti i suoi figli e non si distrae mai.”
-“E secondo te come farebbe a badare a tutto il mondo?”
-“Beh, diciamo che per la maggior parte delle volte, vorrebbe
tanto contare sull’umanità, sulla fratellanza,
sulla bontà, sull’amore, sulla fede dei suoi figli
stessi, i quali purtroppo il più delle volte sono loro
che combinano guai (la parola guerra, basta?), se per una volta,
il “guaio” è un evento naturale, perché
mai gli uomini si dovrebbero arrabbiare con Dio? Dio c’è,
è sempre lì, ma questa volta, come tante altre
volte, stava piangendo.
“La vita è una
scuola dove impari senza volerlo.”
G.C
Le domande a volta bisogna tenersele senza risposta
Già, dov’era Dio.
Siamo così tanti che forse non ha tempo per tutti.
Questa domanda me la sono fatta spesso, e ogni volta ho ricevuto
sempre risposte diverse, ma nessuna di loro rispondeva esattamente
a quello che avevo chiesto, al punto che anche se ora mi facessero
la domanda “dov’era Dio” probabilmente abbasserei
gli occhi e non risponderei, un po’ per non creare illusioni,
un po’ per non rendere la cosa ancora più tragica.
E’ semplicemente successo, come qualcuno rispondeva ai
miei infiniti perché di quando ero piccola: “perché
doveva essere così”.
Ci sono mille cose, se non di più, a cui non si dà
spiegazione.
L’unica spiegazione possibile è che da qualche
parte stava scritto così, o almeno questo è quello
che penso io.
Dio forse c’era, forse non c’era, ma non si può
colpevolizzare nessuno, perché credo che nessuno avrebbe
voluto la morte di quegli innocenti.
Sono cose che fanno pensare, d’accordo, io stessa mi sono
chiesta di recente mi sono trovata di fronte alla morte di una
persona così in fretta che quasi non capivo quello che
succedeva e perché, dato che avevo vissuto fino ad allora
senza averla mai vista, anche se con la consapevolezza della
sua esistenza, ma ho anche capito che le domande a volte bisogna
tenersele senza risposta.
-Syx-
Credere e pensare
In momenti come questi, in cui
ogni uomo viene messo a dura prova in materia psicologica, ogni
prete dovrebbe cercare di essere coerente con ciò che
pensa e in quello che crede, e secondo me il parroco di San
Giuliano ha dimostrato di esserlo.
In effetti sul momento, quando la scossa aveva appena abbattuto
la scuola, uccidendo i bambini che si trovavano all’interno,
aveva dato una risposta ben diversa rispetto a quello che aveva
detto a mente “fredda”: tutto sommato io non ci
trovo alcuna contraddizione, poiché nella prima affermazione
il prete dice “forse si era distratto”
E’ quel forse che, a mio parere, dimostra che si voleva
soltanto considerare l’ipotesi di una distrazione di Dio
al momento del crollo della scuola, ma non ne si era sicuri;
difatti dopo il prete dice “adesso credo che Dio fosse
con noi, come sempre”: quindi, alla fine, Dio c’era,
e il prete se ne è reso conto negando ciò che
aveva supposto prima.
Credo che si sia comportato in modo onorevole: io non so se,
al posto suo, avrei reagito al suo stesso modo, probabilmente
perché non sono sicuro che Dio sia con noi in ogni momento;
nella maggioranza dei casi vorrei solo che fosse con me solo
quando ho bisogno di lui, e per questo, quando mi capita qualcosa
che non vorrei che succedesse, penso che Dio non mi fosse stato
vicino.
Alemanno
MA DIO C’ERA?
Sicuramente anch’io avrei
risposto nelle stessa maniera; Dio non c’era!
Poi magari riflettendo potrei cambiare idea ma sinceramente
non lo so. Non riesco a spiegarmi il perché. Perché
se Dio veramente c’era ha lasciato che accadesse una cosa
del genere?
Non so darmi una risposta, anche appellandomi alla mia fede
e alla fede che dovrei avere, non riesco a credere che Dio abbia
lasciato accadere tutto ciò per darci una lezione.
Qualcuno sicuramente risponderebbe che se ciò é
avvenuto c’è un disegno divino che l’ha voluto
e che quindi la morte di tanti bambini così piccoli era
inevitabile perché é una forza più grande
di noi che l’ha voluta.
Ma che cosa avevano fatto per essere puniti? E poi Dio non perdona
tutti?
Io non voglio pensare che Dio voleva veramente la morte di tanti
innocenti, perché allora quello che mi hanno sempre detto
non avrebbe senso e sarebbe tutto una falsità.
Però se lui non é stato vuol dire che non c’era
a proteggerli e anche questo va contro a tutti i miei insegnamenti
e alle convinzioni che mi hanno voluto imprimere sin da quando
ero piccola.
Allora fra le due cose preferisco credere che Dio non c’era,
così facendo però, metto in discussione la mie
fede; pensandoci bene in effetti quelle é già
da tanto tempo che è in discussione perché purtroppo
di disgrazie ne succedono tutti i giorni, e per disgrazie non
intendo quelle causate dell’uomo.
Non so, ultimamente non so più a chi, in chi e cosa credere!
Cecilia
Dov’era Dio?
In questi casi proprio come
è successo al prete che si è lasciato sfuggire
parole d’incertezza basta pensare e chiedersi perché
proprio lì, in quell’istante, a dei
bambini ?
C’è forse un insegnamento che voleva darci Dio
perché dovessero morire sotto le macerie di una scuola
27 bambini e 3 dei loro insegnanti? Era necessario?
Ogni volta che accadono avvenimenti così terribili la
fede dei credenti riceve un forte scossone e le conseguenze
possono essere l’accrescimento della fede oppure il distacco
dalla Chiesa.
Anch’io mi chiedo dove è Dio in questi casi e continuo
a cercare una risposta.
gre
Perché tanti perché?
Dov’era Dio? Perché
ogni volta che succede qualcosa di così devastante, ci
chiediamo: dov’era Dio in quel momento? Perché
tanti morti? Perché non ci ha protetto? Io penso che
sia la rabbia, che è dentro di noi, il vuoto lasciato
da una persona che tutti i giorni riempiva la nostra vita di
gioia, e le immagini di quei poveri bambini innocenti, che ci
passano davanti in fretta, come la pellicola di un film; e in
tutte quelle immagini ricordiamo sempre il loro sorriso. Io
penso che sia tutto questo che fa scaturire la domanda:”
Dov’era Dio?” . Ma perché allora quando succede
qualcosa e tutti si salvano, questo interrogativo nessuno se
lo pone, e si è sicuri che in quel momento Dio c’era?
Non si sono forse salvati dei bambini da questa strage? Eppure
la domanda continua a persistere. Secondo me Dio c’è
sempre e ovunque, è come il guardiano di un castello
e lo deve sorvegliare giorno dopo giorno, ogni ora, minuto e
secondo che passa, ed un guardiano da solo non ce la fa! Ecco
Dio è come un guardiano, solo che Lui non ha un solo
castello da sorvegliare ma un intero mondo.
E’ vero Dio è potente, il suo “potere”
è infinito, ma dobbiamo ricordarci che anche Lui è
una persona sola e che nel mondo succede qualcosa in ogni istante.
Dio ha salvato il salvabile e ha fatto di tutto per aiutare
quei bambini. Se non fosse stato per Lui, se Lui davvero non
ci fosse stato, allora il numero dei morti sarebbe stato maggiore.
Per me questa domanda ce la poniamo anche perché il terremoto
è un fenomeno “naturale” e dire: Dio non
c’era è dare una giustificazione all’accaduto.
Tortellinax
Dio c’è o non c’è?
Risposta non c’è!
Cosa pensare? Io non lo so,
non so dare una risposta ad una domanda che più me la
pongo, più mi sorgono dubbi, incertezze e sensazioni
contraddittorie. Non so proprio cosa pensare, cosa dire. Io
non sono molto fedele, vado in chiesa, va bene, ascolto le letture,
ma non credo a tutto ciò che un prete mi racconta, non
credo nella gerarchia ecclesiastica, non credo al catechismo.
La fede uno deve sentirsela dentro e, molte volte, se si cerca
di inculcarla per forza, il sentimento di colui che si vuole
convincere si sposta nella direzione opposta, creando un rifiuto.
Chiedetelo a il prete della vostra parrocchia,al vescovo, a
chi cavolo volete, vi diranno le solite baggianate che Dio è
buono e misericordioso, che ha portato a se tutti quei bimbi
per farli stare meglio, per metterci alla prova… stronzate!
Credo che la risposta un credente se la trovi nella Bibbia e
nella preghiera personale, che può offrire un appiglio
per la risalita, una via di comunicazione con Lui. Se uno in
Dio non ci crede, allora sarà più difficile, forse,
accettare il fatto, o magari più facile, perché
non si porrà il problema di attribuire una colpa ad un’autorità
spirituale che non conosce, ma nella quale crede fermamente.
Io so solo che Dio, quel qualcosa che sta lassù, che
ci ha messo al mondo, ci vuole bene e ci aiuta in ogni momento,
bisogna essere accorti nel saper cogliere la mano che ci viene
posta. In ogni caso penso che se fosse capitato a me, se fosse
capitato a un mio famigliare, avrei cancellato Dio dalla mia
mente, sputando sulla mano che mi offriva come fosse quella
di un assassino, avrei chiuso la porta sbattendola e me ne sarei
andato senza voltarmi indietro, avrei bruciato tutti i ricordi
sulle scritture, tutte le cose che mi dicevano al catechismo
e tutte le preghiere che mio padre mi insegnava prima di andare
a dormire. La risposta che darei sarebbe dunque inequivocabile:
“O che Dio non esiste o che si è dimenticato di
me, allora, per ricambiargli il favore, anch’io mi dimentico
di lui!”
Mr €uro