Il retore africano Apuleio di Madaura
(120-180 circa) scrisse intorno al 160 il noto
romanzo Le metamorfosi (conosciuto anche
come L’asino d’oro), in cui si narrano
le peripezie di un certo Lucio che, trasformato
in asino, subirà ogni sorta di avventure prima
di essere nuovamente riportato alla propria condizione
originaria.
Ad un certo punto del racconto Lucio,
già in forma di asino, viene acquistato da un
onesto mugnaio, maritato ad una donna dissoluta
così descritta:
“Quel mugnaio, che mi aveva fatto
sua proprietà pagandomi, un uomo peraltro buono
e soprattutto modesto, aveva ottenuto in sorte
come moglie una donna pessima, di gran lunga la
peggiore di tutte le donne, e sosteneva pene estreme
in casa e a letto, al punto che, per Ercole, anche
io me ne doglievo in silenzio per lui. Non mancava
alcun vizio a quella pessima donna, ma tutte le
nefandezze erano confluite nel suo animo come
in una melmosa latrina: crudele, funesta, ammaliatrice,
ubriacona, ostinata, caparbia, vergognosamente
avara nell’arraffare, scialacquatrice nelle spese
per le sue porcherie, nemica della fede, avversaria
del pudore. In quel tempo, disprezzati e calpestati
i divini numi, al posto della religione stabilita
fingeva sacrilegamente di credere in un Dio che
proclama unico, osservando cerimonie inconsistenti
e ingannando tutti gli uomini e il suo misero
consorte, dandosi fin dal mattino al vizio e offrendo
continuamente il suo corpo alla fornicazione”
(Metam. IX, 14).
Alcuni critici hanno creduto di vedere,
nel ritratto di questa donna, una cristiana; gli
elementi a favore sono innanzitutto l’allusione
alla credenza in un Dio unico e alle inconsistenti
cerimonie. In secondo luogo, la terminologia usata
per descrivere la sua dissolutezza, ricorda da
vicino quella utilizzata ad esempio da Tacito nei confronti dei Cristiani (i flagitia),
e gli aggettivi “ostinata” e “caparbia” richiamano
alla mente la pertinacia e l’obstinatio
dell’epistola di Plinio a Traiano.
In mancanza di ulteriori elementi,
tale interpretazione rimane comunque un’ipotesi.
NOTE AL TESTO
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